La MendelMax è una stampante che si è molto diffusa grazie alle sue particolari caratteristiche di robustezza e scalabilità, analizziamo nel dettaglio il concept costruttivo, le varie versioni in cui si è sviluppata e vediamone insieme pregi e difetti.
Con l' articolo precedente abbiamo visto diversi modelli di stampanti 3D che possono essere acquistati in kit di montaggio ed assemblati a casa, la MendelMax è una di queste, oggi la vediamo nel dettaglio, analizzandone caratteristiche costruttive, dimensioni, prestazioni, pregi e difetti.
Sin dalla sua prima presentazione nel 2011 è stata fonte di notevoli soddisfazioni per gli utenti che l' hanno scelta, ed oggi è arrivata, con la versione 3.0, al suo quarto step evolutivo.
Il Design
La versione 1.0 (pubblicata su Thingiverse a ottobre 2011) nasce come evoluzione della Prusa, il progettista Maxbot, ne riprende completamente il design e ne riutilizza addirittura alcune parti.
Grande novità rispetto alla stampante da cui deriva è il materiale che compone il telaio, la Prusa utilizza le aste filettate da 8mm tenute insieme da parti in plastica e dadi, il telaio della MendelMax è invece completamente in alluminio, ma non il classico scatolato a sezione tonda o quadrata utilizzato per molte strutture di vario genere, bensì una particolare forma di estruso che conferisce rigidità e leggerezza.
E' bene a questo punto aprire una parentesi per parlare un po' più nel dettaglio di questo tipo di alluminio.
Osservando questo estruso in sezione, ci appare come una sorta di X ricavata all'interno di un quadrato da 20 X 20mm.
Sezione del profilato |
T-Slot Nut |
Parte in plastica fissata ad un T-Nut |
Purtroppo, Misumi opera solo con titolari di partita IVA e per i privati non è possibile acquistare direttamente, non è ovviamente un grande problema, questo tipo di estruso, proprio per le sue ottime caratteristiche, si è diffuso rapidamente negli ultimi anni, e su Internet è possibile trovare diversi rivenditori che lavorano con privati. E' anche possibile trovare profilati di altre marche del tutto simili ed altrettanto validi, sarà sufficiente fare una ricerca su Google cercando “profili di alluminio 20X20”.
Chiudiamo la parentesi sul telaio e torniamo a parlare della MendelMax 1.0.
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Design dal progetto originale |
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MendelMax 1.0 completa (immagine dal Web) |
E' molto più semplice e veloce da assemblare (non richiede le mille regolazioni dei dadi e delle aste filettate del telaio della Prusa), è molto più rigida e robusta, e la stampa risente meno delle vibrazioni e sollecitazioni delle masse in movimento. E' più facile da accessoriare, il sistema dei T- Slot Nuts permette di aggiungere parti a piacimento (anche pesanti) a seconda delle esigenze dell'utente. E' assolutamente scalabile, le già ottime misure di stampa (210 X 235 X 190 mm), possono essere facilmente aumentate sovradimensionando poche parti prima dell'assemblaggio.
La MendelMax 1.5
Con la versione 1.5 la forma e le dimensioni della macchina rimangono invariate, ma vengono introdotte importanti modifiche.
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MendelMax 1.5 (immagine dal Web) |
Viene ribaltata la meccanica dell'asse Z, i motori non sono più in alto al vertice del triangolo del telaio, bensì alla base, scelta che è stata probabilmente dettata dall'esigenza di abbassare il baricentro della macchina.
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MendelMax 1.5 progetto originale |
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MendelMax 1.5 dettaglio motore e tendicinghia |
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MendelMax 1.5 dettaglio x-end |
La Mendel Max 1.5+
Non è da definirsi una vera e propria versione, è piuttosto una variante della 1.5, sono infatti identiche in tutto e per tutto, ad eccezion fatta proprio per il sistema del carrello dell'asse Y, vengono eliminate le aste lisce e i cuscinetti lineari a beneficio di una rotaia per macchine CNC di precisione.
La MendelMax 2.0
Questo modello nasce a Dicembre del 2012, e rappresenta un passaggio importante nella storia della MendelMax, infatti, per stessa ammissione del creatore, il design è stato concepito anche in funzione di esigenze commerciali.
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MendelMax 2.0 vista frontale (immagine dal Web) |
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MendelMax 2.0 Vista di 3/4 (immagine dal Web) |
Sul blog MendelMax.com, nell'articolo di presentazione della 2.0, Maxbot spiega che lo sviluppo della 1.0 e della 1.5 non aveva come obbiettivo la vendita di stampanti, ma poi, una volta trovatosi a dover sostenere una forte richiesta di Kit, si sia velocemente reso conto che le parti stampate in plastica non sono sostenibili per grosse produzioni. Il nuovo design comprende quindi ben poche parti in plastica e guide lineari per gli assi X e Y.
Scompare la classica forma a triangolo, e troviamo un singolo frame centrale in barre di alluminio estruso tenute insieme da placche di alluminio tagliato al laser. Due controventature posteriori uniscono il frame al telaio conferendo rigidità alla struttura.
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MendelMax 2.0 vista laterale progetto originale |
La base del telaio è costituita da due barre di alluminio sovrapposte per le fiancate e due fogli di alluminio tagliati al laser sul fronte e sul retro. I motori dell'asse Z tornano a posizionarsi in alto, in cima alla struttura, e l'intero sistema dell'asse X è completamente rinnovato; si nota subito la scomparsa di aste lisce a beneficio di una coppia di estrusi di alluminio a cui sono fissate due rotaie di precisione.
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MendelMax 2.0 dettaglio sistema di estrusione progetto originale |
Tutti questi cambiamenti, il design, i carrelli, il sistema di estrusione, ci restituiscono, di fatto, una stampante completamente nuova e diversa, che sicuramente ha ben poco in comune con le versioni precedenti, ma che permette un notevole volume di stampa (230 X 310 X 225mm) e risultati di ottima qualità.
E' importante dire che, nei sorgenti di questo modello ci sono anche i file per stampare in plastica le parti in alluminio tagliate al laser, permettendo così a chiunque di costrursi la propria MendelMax 2.0 senza essere costretto ad acquistare un kit o a rivolgersi a qualcuno per il taglio delle placche di alluminio.
La MendelMax 3.0
Presentata lo scorso novembre è l'ultima nata della famiglia delle MendelMax.
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MendelMax 3.0 (immagine dal Web) |
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A destra una MendelMax 2.0, a destra una MendelMax 3.0 (immagine dal Web) |
250 X 315 X 197mm,dalle foto, si può vedere che è cambiato il sistema di scorrimento sugli assi X e Z, viene infatti utilizzato il sistema V-Slot; per l'asse X, ad esempio, le due aste parallele con rotaia sono sostituite da un unico profilato da 20 X 40mm, con il lato da 40mm posizionato in verticale.
Cambia nuovamente il sistema di estrusione, non è più impiegato il motore con riduttore, si passa ad una estrusione diretta pura, che però vincola la macchina al solo utilizzo di filamenti da 1,75 mm.
Non è chiaro se anche la MendelMax 3.0 sarà Opensource oppure no, non è stato specificato, ed è mia intenzione chiedere maggiori informazioni in merito. E' presumibile che anche la 3.0 sarà Opensource, ma sicuramente, come è successo con il modello precedente, i sorgenti verranno rilasciati tra qualche mese, o comunque non prima della fine di una campagna di vendita iniziale da parte del progettista.
Pregi, difetti, considerazioni generali
Parlando di pregi e difetti mi riferisco principalmente alle versioni 1.0 e 1.5, sono infatti le più diffuse e quelle su cui ho esperienza diretta.
Di pregi abbiamo già ampliamente parlato, ma riassumendoli possiamo dire che sono principalmente facilità di montaggio, robustezza, precisione, versatilità, ed infine scalabilità.
Come tutte le cose, anche le MendelMax non sono esenti da difetti, e se fino ad ora abbiamo parlato più che altro di pregi, è giunto il momento di vedere cosa in queste macchine non va bene e quali problemi possono dare.
L'area di stampa è di per se ottima, ma è purtroppo la prima a risentire di eventuali modifiche ai componenti di base. Se si volesse, ad esempio, utilizzare un carrello per l'asse X differente da quello classico utilizzato nella Prusa, un design con più accessori, magari con delle ventole per raffreddare l'estrusore o il PLA durante stampa, ci si vedrebbe drasticamente diminuire l'area di stampa sull'asse X, perchè ovviamente il carello con maggiori accessori sarebbe più ingombrante ma, cosa forse ancor più grave, si ridurrebbe anche l'area su Z, perchè, salendo durante la stampa, il carrello incontrerebbe il telaio che va stringendosi a causa della forma a triangolo, rischiando così delle collisioni con esso, che sicuramente rovinerebbero la stampa in corso, ma nei casi peggori potrebbero anche danneggiare l'hardware.
Differenza di misure tra il carrello di una Prusa e un Quick-Fit |
Se sommiamo tutte le riduzioni dovute a questo o quel motivo, ci potremmo velocemente ritrovare l'area su X che da 215mm scende fino a 180mm e quella su Z che precipita da 190mm fino a 100/110mm, fortunatamente, l'area sull'asse Y rimane pressochè invariata.
MendelMax 1.5 con area di stampa sensibilmente ridotta |
Abbiamo elencato la rigidità fra i pregi di questa macchina, bisogna però dire che può diventare anche un punto debole se gli elementi in plastica che compongono la stampante non sono stampati a dovere, infatti, le forze che si scaricano sul telaio durante la stampa vengono assorbite dalle parti in plastica che devono dare la giusta risposta meccanica alle sollecitazioni. Può capitare di trovare sul mercato kit di qualità scadente, con plastiche stampate male, che col tempo cominciano a spaccarsi. Le stampe risentono immediatamente di questi cedimenti, anche se all'inizio sono piccoli e poco visibili, ma poi, se non si interviene sostituendo le parti danneggiate, si possono incontrare problemi maggiori a livello strutturale.
Sorgono quindi alcune considerazioni, la MendelMax è una delle migliori stampanti che ci si possa assemblare in casa, ma la serietà di chi vi fornisce il kit è fondamentale, sia per la qualità del prodotto, che per una giusta politica di prezzo.
Ho purtroppo potuto constatare che spesso i prezzi sono incredibilmente alti, e questo non agevola la diffusione di una macchina decisamente superiore ad altre più utilizzate.
A coloro che hanno la possibilità di farsi stampare le plastiche da un amico o un conoscente, consiglierei addirittura di costruirsi la propria macchina senza nemmeno comprare un kit! Non è per nulla un'impresa impossibile, anzi, ritengo che sia più facile tagliarsi in casa qualche barra di estruso di alluminio acquistato su ebay (peraltro con una spesa per nulla esosa), piuttosto che andare alla ricerca di qualcuno che ci faccia dei tagli al laser su misura.
Sulla MendelMax ci sarebbe ancora molto da dire ma non è mia intenzione scrivere un trattato, ho voluto più che altro fare un po’ di chiarezza per chi inizia e cerca di orientarsi tra mille modelli di stampante, mille versioni più o meno differenti e non ha ancora le idee ben chiare.
In chiusura posso dire che, senza nulla togliere a molti validi modelli di stampante 3D, mi sento di consigliare vivamente l’acquisto di una MendelMax.
Per domande, consigli, ulteriori informazioni, sono ovviamente a vostra disposizione, non esitate a chiedere!
Ciao!
Alex272
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